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Backtesting, attenzione al drawdown

Guardavo il video di un divulgatore finanziario che mostrava alcune funzionalità del backtesting di una strategia completamente irreale e non funzionale. Chiaramente lo scopo era quello di far comprendere le funzionalità di back test, cioè applicare la nostra strategia al passato e vedere come si sarebbe comportata. E lo scopo di una strategia del tutto sballata ci stava tutto, viceversa l’attenzione dello spettatore si sarebbe fossilizzata altrove… ed infatti.

Chiaramente il passato non è indice di sicurezza del futuro, benché sia comunque un indice. Ma quale passato? in quale finestra temporale, o meglio in quale finestra ciclica di mercato? Queste sono le prime domande che mi vengono in mente, ma di sicuro ce ne sono molte altre.

Scrivo queste cose perché poi leggendo i commenti del video, la gente non aveva capito nulla. La motivazione era facilmente spiegabile. La coppia presa in esame era il Bitcoin vs USDT, e nel periodo tra dicembre 2020 e febbraio 2021 si era costantemente in uptrend. Questo significa che anche la più stupida delle strategie avrebbe funzionato.

Ed infatti il rendimento oscillava tra l’80 e il 120%. Il divulgatore però spinge più volte l’attenzione sul drawdown, cioè sulle perdite che la strategia aveva preso, che erano altissime, spesso vicine al 60%. E questo come detto prima, in un momento estremamente favorevole.

Se la stessa strategia fosse spostata con la finestra temporale anche solo di sei mesi, la situazione sarebbe stata diametralmente opposta, cioè quell’80 e 120% erano di sicuro le perdite.

Quindi il backtesting per essere realmente probante, deve essere testato non solo sui dati che per primi vengono giù dallo storico, ma si dovrebbe andare prima ad individuare nel mercato di riferimento una fase ciclica ribassista. E su quella provare la strategia. E tra l’altro questo su una strategia di tipo LONG, perché chiaramente se stiamo operando sia in LONG che in SHORT è chiaro che funzionerebbe solo per un lato della vicenda. Nel caso si utilizzi ambedue le opzioni, bisognerebbe cercare una fase di mercato il cui prezzo tende ad essere laterale.

Quindi come avrete capito, bisogna prima individuare una fase di mercato estremamente avversa a quella che potrebbe essere la nostra strategia, e da li cercare di capire cosa non va o cosa si potrebbe migliorare. Non ultimo provare i vari time frame.

In questa fase quindi non è il profitto ad essere interessante, ma quante perdite prende (il drawdown) sia a livello numerico che a livello quantitativo. Nel caso poi sia presente uno stop loss la perdita intera, che è limitata per default, va interpolata con il numero delle volte che l’abbiamo presa.

Questa parte è importante, anche e sopratutto nel caso la percentuale di take profit sia più bassa nelle varie modifiche che si attuano al backtesting. Cioè a fronte di un minor numero di perdite in un momento critico è più probante un minor profitto, rispetto a maggiori perdite e maggior profitto. Come detto all’inizio, questo vale per il passato, ma per il futuro è meglio avere una certezza sulle minori perdite, il profitto poi non è detto che sia egualmente basso.

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