Abbiamo chiuso la precedente puntata, che introduceva le candele giapponesi, al tempo. Non quello atmosferico, ma quello del trading.
Innanzitutto, i grafici, salvo modifiche, sono sempre espressi in UTC, che è il tempo universale, ovvero +1 ora in caso di ora solare, o +2 ore in caso di ora legale, per l’Italia. Quindi da marzo a ottobre l’ultima candela della giornata, che è parecchio importante, si verifica alle due del mattino. Ma di questo ne riparleremo in futuro.
La parte di cui voglio parlare oggi sono i timeframe. Cioè le sezioni temporali in cui stiamo guardando quel preciso grafico. L’altra volta ho appunto citato il funzionamento delle candele giapponesi, dove esse attraverso il corpo e le ombre rappresentavano una evoluzione del prezzo all’interno di uno spazio temporale definito.
Appunto il timeframe. Quindi se questo è di un giorno, ogni candela rappresenterà un insieme di 24 ore. Già ma ad esempio un’ombra in quale periodo della giornata si è verificata? Se la candela che vediamo rappresenta il giorno, non ci dice quando si è verificato ad esempio una ombra lunghissima e nemmeno per quanto tempo o per quante volte.
Quella che vediamo nell’immagine successiva, evidenziata nel rettangolo giallo, è una candela con una forte escursione verso l’alto, che però ha chiuso in negativo, cioè più in basso rispetto a quando era partita. Essa rappresenta un giorno intero. Quindi cosa è successo in quel giorno nel dettaglio?
Per saperlo dobbiamo modificare il timeframe “scendendo”, come si dice in gergo, con la sezione temporale, ad esempio ad un’ora (ovvero ogni candela rappresenta un’ora). In quel caso 24 candele saranno l’equivalente di una candela nell’altro “taglio temporale”.
Come possiamo vedere, a destra abbiamo le 24 candele che rappresentano la singola candela di sinistra. Esse ci rivelano come si è svolta la giornata più in dettaglio. Come ho evidenziato dalle frecce gialle i massimi e i minimi, cioè i vertici delle ombre, si sono realizzati alle prime ore del mattino. Tra le 2 e le 4 (che nel nostro fuso sono le 4 e le 6 in estate). Quindi in realtà il prezzo è rimasto positivo (cioè verde) praticamente tutta la giornata, poiché la discesa è stata progressiva, mentre proprio nell’ora finale il prezzo è sceso più in basso rispetto a quando essa era iniziato.
Quindi se durante quel giorno avessimo guardato il grafico avremo visto una candela verde piuttosto corposa verso le 6-7 del mattino, per poi assottigliarsi progressivamente, sino diventare rossa intorno dopo le 23 (l’una di notte da noi).
Con questo metodo possiamo andare a scomporre le ore in mezz’ore, quarti d’ora e minuti. Poiché lo stesso meccanismo si può usare anche per le candele orarie. E lo si può usare anche su periodi più lunghi, ovvero settimane e mesi.
Si deve però considerare che man mano che scendiamo di timeframe, in base ai volumi di scambio (ne parleremo nel dettaglio in futuro) potremo vedere dei grafici molto frastagliati e caotici. In gergo si dice “sporco” o “rumoroso“. Questo è dovuto dal fatto che gli scambi subiscono oscillazioni importanti per quella vista temporale. Ovvero l’ampiezza delle candele, in particolare delle ombre, è da proporzionare al tempo di frazionamento, cioè una candela lunga ad un minuto, potrebbe non essere così importante nella visione oraria.
Spero di essere riuscito a trasmettere il funzionamento del sistema. Perché come potrete immaginare la conformazione delle candele, che in Analisi Tecnica viene usata per determinare una probabilità statistica, nonché basare anche gli algoritmi, varia anche considerevolmente nelle varie viste in timeframe differenti. Ovvero quello che “vediamo” da un punto di vista analitico sulle candele orarie è sicuramente totalmente diverso da quello che vedremo a 5 minuti o ancor di più ad un minuto.
E questo influenza non solo la nostra capacità analitica, ma persino gli indicatori e gli oscillatori che avremo modo di conoscere in futuro.
Per oggi è tutto, visto che la carne al fuoco è stata parecchia da “digerire“.