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Paper Trading: l’opinione di un cretino

Scusate lo sfogo, ma non si possono sentire certe minchiate dai fuffa guru italiani.

Il Paper trading non serve a nulla perché non è una operazione reale, e quindi non c’è la componente psicologica. Mettici 100 euro, se vai sotto lasciali lì che prima o poi salgono, quando prendi lo stipendio ci metti altri 100 euro e fai esperienza.

fuffa guru italiano

Detto da uno che millanta svariate cose e ovviamente ha una community di adepti che lo segue qualsiasi cosa dicesse. Anche fosse quella di buttarsi dal ponte.

Per me il signore in questione è un truffatore o molto vicino ad essere un truffatore. Ma il punto focale appunto è il paper trading, di cui ho parlato in vari post. E che reputo importante nelle fasi iniziali, ma anche dopo.

Per chi arriva qui ora, il paper trading è una operatività finta fatta su dati reali. In pratica è un conto con soldi finti, ma i trade che vengono fatti sono sui dati reali; quindi, dal punto di vista tecnico le teorie e le strategie sono sempre le stesse del reale.

Poi c’è la questione psicologica e/o emotiva. Indubbiamente nel momento in cui si opera con soldi veri interviene questo aspetto. Ma cosa è l’aspetto psicologico? Sostanzialmente è ansia, timore, paura. Sono aspetti che esistono a prescindere, ma sono gestibili o neutralizzabili proprio in virtù dell’esperienza.

E come la fai l’esperienza? Beh, a mettere 100 euro ogni mese, rimanendo poi fermi un mese in attesa di mettercene altri, che andranno persi pure quelli, non mi pare una gran strategia. Il trading richiede allenamento, come fosse un qualsiasi sport.

Ma ve lo immaginate un calciatore a cui si dice che allenarsi non serve a nulla, ma la domenica lo scaricano in campo con i professionisti?

Il paper permettere di automatizzare i meccanismi di funzionamento e non fare errori idioti nel momento reale. Permette di testare le strategie. Permette di farsi l’occhio sui grafici. È chiaro che ci vuole disciplina, ma quella serve pure, anzi di più, nella operatività reale.

Nel momento in cui si ha interiorizzato una strategia che ci fa sentire a nostro agio, che porta risultati consecutivi, nel momento in cui si scende nell’arena vera e propria avremo di sicuro un bagaglio di esperienza e di potenziali paure già fugate.

Poi rimarrà certamente la componente ansia, che però di sicuro non parte da livelli improbabili e che sarà un po’ più semplice da gestire e interiorizzare.

Ma in tutto questo discorso ovviamente il cretino sono io, che non capisco nulla. Visto che si parla di esperienza non sono andato a cercare flame, sarebbe stato inutile e tempo sprecato per me. Meglio farci un post su Hive, che è più probabile venga visto e letto nel tempo, piuttosto che scrivere su Discord ad una schiera di lobotomizzati sul piano psicologico.

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