L’importanza degli strumenti a disposizione del trader non è un particolare per nulla scontato. Specie quando questi possono essere “qualitativamente” migliori o peggiori.
Non esiste un metodo, se non teorico, di quanto andremo a spiegare, ma tutto dipende dal vostro Broker o Exchange e di quanto sia “tecnologicamente” avanzato o per meglio dire al passo con i tempi.
Mi riferisco in modo molto specifico alla possibilità di muovere il Take Profit e lo Stop Loss direttamente sul grafico con un semplice spostamento del mouse. Il “Drag and Drop” lo chiamano gli inglesi.
Questa immagine sottostante è un esempio, probabilmente il massimo che si possa desiderare, eppure ancora si arranca a trovare chi offra questo modello di operatività pratica.
Una volta impostato l’ingresso, che se attivato non sarà più possibile spostare, sarebbe bene poter fornire anche i livelli di Stop Loss e Take Profit. Questo per avere una operatività già predeterminata dalla nostra strategia.
Poi una volta che la strategia si evolve come avevamo previsto, è buona norma prendere lo Stop Loss e portarlo sopra il punto di ingresso. A questo punto si può dire “game-over” nella ipotetica “sfida” contro il mercato, poiché anche le cose dovessero cambiare in modo repentino, o scatenarsi un famigerato “Flash Crash” il nostro punto di chiusura, anche se di poco, sarebbe in profitto.
L’uso del condizionale è d’obbligo, perché quanto sopra è teoria, poi nella realtà appunto dipende dalla qualità del software che ci viene fornito. Ad esempio, in una caduta “Flash” potrebbe benissimo essere che il prezzo vada oltre senza che si attivi lo Stop. Resta comunque un esempio limite e sempre più spesso raro.
Tornando alla mobilità dello Stop Loss, dove metterlo sopra l’ingresso ci sono varie teorie. Chi dice di metterlo proprio in sovrapposizione all’ingresso, il cosiddetto Break Even. In realtà un reale Break Even dovrebbe essere il prezzo di ingresso più le Fee di entrata (già pagate) ed uscita (da pagare). Spannometricamente se le fee sono dello 0,1% dovremo mettere lo Stop almeno allo 0,3% per avere un pareggio a somma zero, cioè sena perdita reale.
Personalmente cerco un punto di resistenza e lo metto poco sotto, così anche in caso di un ritracciamento non dovrebbe prendere una uscita “stupida” solo per il fatto di coprire le Fee. Ma in genere sta quasi sempre sopra quel valore.
Quando poi il prezzo “vola” verso il Take Profit, in base all’esperienza e alla capacità di leggere i movimenti delle candele, si può pensare se la spinta ha una discreta forza di alzare il Take Profit e di conseguenza lo Stop Loss, quasi quest’ultimo seguisse a corta distanza l’andamento del prezzo.
Sottolineo il fatto di avere esperienza e capacità di lettura della situazione, cose che si acquisiscono con il tempo, ma in determinati contesti il Take Profit non entra mai in funzione, poiché lo farà lo Stop Loss in veci del suo gemello di solito al termine di una lunga “Bull Run”.