Dovrebbe essere un principio monolitico, ma per una serie di ragioni psicologiche non è così.
Lo Stop Loss è di fatto un livello oltre il quale la perdita non è sopportabile e per cui si deve vendere “accettando la sconfitta” relativa alla nostra analisi tecnica che evidentemente era sbagliata o semplicemente sfortunata.
Quando si piazza un ordine si deve sempre definire quanto ci si attende di guadagnare e quale sia il livello massimo di perdita. Entrambe le posizioni richiedono studio ed esperienza per essere correttamente impostate, tuttavia se il guadagno può essere opinabile specie con i sistemi di “inseguimento del prezzo” che alcuni software offrono, lo Stop Loss no, deve essere concettualmente monolitico.
Dobbiamo quindi spendere adeguato tempo a definire quale sia il livello massimo di perdita che possiamo accettare qual’ora il prezzo delle contrattazioni ci vada contro. Può essere definito come un prezzo fisso o certi sistemi offrono direttamente un calcolo proporzionale in percentuale, cioè ad esempio il 5% rispetto all’ordine.
In genere il posizionamento deve essere ponderato come lo è quello relativo al Take Profit, cioè dobbiamo fare affidamento a supporti e resistenze, a indicazioni di Fibonacci e analisi ciclica. Piazzarlo a casaccio significa poter incappare in un ritracciamento e magari il mercato poi rigira giusto a quel livello per poi risalire. Abbiamo letteralmente buttato dei soldi…
Seguendo il mercato e individuando i punti critici, possiamo definire di piazzare uno Stop Loss sotto di questi, perché se una resistenza importante viene “bucata” potrebbe essere indice di un trend contrario a quello atteso.
Concettualmente lo Stop Loss dovrebbe essere mandatorio, sempre, ma a livello statistico è noto che questo non succede, anzi succede meno di quanto si pensi. Ma come mai?
Entrano spesso stati psicologici che sono delle vere e proprie trappole. Una di queste, sicuramente la più seccante, è quella di vedere scattare lo Stop Loss a seguito di un Flash Crash. Eventi purtroppo nemmeno troppo rari. Durante un Flash Crash succede che investitori con elevate disponibilità economiche, parecchio superiori alla media, e che operano in contrattazioni oserei dire “atomiche”, cioè fanno acquisti e vendite per entità molto basse, ma numericamente elevate, incappino in una sorta di bug del software che compra e vende in automatico.
Non è proprio un bug in senso stretto, ma una interpretazione del mercato che li porta ad attivare una sorta di spirale che porta il prezzo velocemente verso il basso per poi risalire altrettanto velocemente al quello di partenza. In genere questo tipo di eventi si verificano e concludono i tempi variabili al minuto o pochi minuti, per questo sono chiamati “flash crash”. Chiaramente nella discesa di prezzo si tirano dietro tutti gli Stop Loss, compreso il vostro.
Dal punto di vista psicologico è una scocciatura, avete perso dei soldi e per giunta il prezzo dopo questo evento si ripresenta come era prima e molto probabilmente seguendo l’andamento previsto, come nulla fosse successo.
Vi ritrovate quindi con capitale in meno, fee da pagare ulteriormente se ri-piazzate l’ordine e non c’è assoluta certezza che non possa accadere di nuovo, anche se in questo caso sarebbe un evento davvero unico.
Una seconda casistica è appunto l’inesperienza, o una analisi sbagliata. Un ritracciamento del prezzo, che è normale, ma voi avete piazzato lo Stop Loss proprio li. Ecco che la volta successiva diete a voi stessi che non occorre mettere lo Stop, che il mercato andrà in quella direzione..
Quindi si decide di non metterlo, fidandosi delle proprie capacità e del trend in atto. Certamente se il trend è rialzista e state operando long, potreste benissimo avere ragione il più delle volte, ma ne basta una per mettervi nei guai. I Trend non sono rialzisti per sempre, come non lo sono i ribassisti e prima o poi “girano” dall’altra parte. Se avete mal giudicato quello che credete sia un ritracciamento, ed invece era una inversione di trend, è molto probabile che avete già superato il livello massimo per cui siete disposti ad accettare una perdita.
Infine una ultima analisi è “per quale periodo di tempo stiamo operando”. Ci sono casistiche su tempi piuttosto lunghi per cui si potrebbe pensare di non mettere lo Stop Loss, alcuni trader professionisti lo fanno, ma dalla loro hanno esperienza e visione globale, e sopratutto capitale “a perdere” per cui sono disposti a piazzare l’azzardo.
Il mio consiglio è di piazzare sempre e comunque un livello di Stop. Se lo prendete più volte significa che non siete adeguatamente preparati a gestire i trade e qualcosa nella vostra analisi tecnica deve essere rivista.
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